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Il 7 aprile 2014, alla British School at Rome, nell'ambito del workshop "Riciclando vetro e metallo. L’archeologia degli atelier romani e tardoantichi", L. Orlandi (Università di Bologna) e F.-D. Deltenre (Université Catholique de Louvain) presenteranno una comunicazione intitolata « Rien ne se perd, rien ne se crée, tout se transforme ».Rifunzionalizzazione e attività produttive nella villa di Aiano-Torraccia di Chiusi (V-VII sec. d.C.).

Riassunto :

La villa romana tardoantica di Aiano-Torraccia di Chiusi (SI) nasce nel IV secolo d.C. e conosce varie fasi di occupazione fino ai VII-VIII secoli d.C. Si tratta di un sito rurale di grandi dimensioni, che si estendeva probabilmente su una superficie stimata intorno ai 10 000 m2, secondo i risultati di numerose indagini geofisiche. Il caso di Aiano, studiato dal 2005 da una squadra italo-belga alla quale fa capo l’Université Catholique de Louvain (sotto la dir. del Prof. Marco Cavalieri), si rivela di notevole interesse non solo per la conoscenza delle forme d’insediamento e di romanizzazione della Val d’Elsa, ma anche per la comprensione delle logiche di produzione e di rifunzionalizzazione altomedievali. La villa infatti fu spogliata della maggiore parte dei suoi arredi (marmi di pregio, mosaici policromi, intonaci dipinti) nel corso del VI secolo d.C. Questi materiali furono poi riutilizzati nell’ambito di una produzione che si collocava all’interno degli ambienti del complesso. Il sito di Aiano si presenta, quindi, come una vera e propria miniera di materiale da riutilizzare – il che implica purtroppo un’obliterazione a volte pressoché totale delle prime fasi di vita – ma soprattutto come un centro di produzione di manufatti in metallo (con una produzione di oggetti di ferro e di rame), in vetro e in oro e, probabilmente, anche di ceramica. Lo scopo di questa comunicazione sarà di presentare i numerosi ateliers – portati alla luce nel corso di otto campagne di scavo (2005-2012) – e, in certi casi, i loro prodotti, gli scarti di lavorazione e qualche frammento dei attrezzi di lavoro. La presentazione di evidenze ancora in corso di studio sarà indubbiamente l’occasione di una fruttuosa riflessione in comune con gli altri partecipanti al workshop.

 

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